Ciao Günter

Ciao Günter, dalla fondazione del CIID nel 2019 è la prima volta che pubblico qualcosa di scritto in prima persona, ma credo che in questo caso sia più che doveroso e lo faccio a nome di tanti, a cominciare dal Consiglio Direttivo e dai soci.

In questi giorni di vacanza ho approfittato di un po’ del mio tempo libero per contribuire alle tante attività in carico alla nostra associazione e ho rivisto accuratamente i sottotitoli in italiano del tuo discorso pronunciato al convegno di Venezia, circa un mese e mezzo fa – sottolineo “accuratamente” perché è l’unico modo in cui si può sottotitolare un tuo discorso, che è sempre un “triplo concentrato” di informazioni, concetti, rivelazioni e rammemoratori che vanno dovutamente accompagnati da una verbosa traduzione il più precisa possibile, per non perdersi nulla, per cogliere e assaporare tutto e condividerlo con altri: va fatto un lavoro accurato e completo, “alla tedesca”.

Quando ho a che fare con i tuoi lavori penso sempre alla fortuna di poterne godere appieno i frutti e di poterli condividere anche con gli amici, i soci, i collaboratori e gli interessati alla nostra associazione e agli importanti, esistenziali argomenti che affronta.

Ovviamente, il fatto di poter collaborare direttamente con te e soprattutto di esserti anche amico mi rende estremamente orgoglioso, soddisfatto e felice: sì, mi sento un privilegiato.

Ti ho conosciuto grazie agli amici del Discovery Institute – che non finirò mai di ringraziare anche per questo – sin da quando hanno iniziato a parlare di te intorno alla metà degli anni 2010, chiedendomi quanto fosse straordinario e significativo che un biologo evolutivo e paleontologo del tuo livello riconoscesse il merito scientifico dell’Intelligent Design, soprattutto accettando di subire il consueto contraccolpo da quella spietata parte dell’establishment scientifico (che è anche, purtroppo, quella dominante) la quale, non potendo rispondere al “merito” delle questioni sollevate, si avvale sì del “metodo”, ma non di quello scientifico, introdotto da Galileo: preferisce quello diretto contro la persona e sia tu, sia il tuo collega e amico Rick, sia purtroppo molti altri, sapete bene a cosa mi riferisco… Facile, come scrive David, sostenere e difendere l’ID quando non ti costa niente.

Quindi per me eri già un eroe allora, ma non ti conoscevo ancora di persona e mi chiedevo se mai avrei potuto farlo.

Poi un giorno, Ann mi ha invitato a partecipare al simposio per la fondazione del Zentrum – del quale mi hai poi onorato di far parte – e non potevo credere a quello che successivamente è diventata una cosa normale, che credo tutti abbiano sperimentato nel conoscerti: l’ordinario modo in cui ti riveli essere una persona eccezionale, come scienziato, come collega, come persona.

La tua incredibile intelligenza, che traspare anche semplicemente parlando con te del tempo che fa, si aggiunge alla conoscenza e alla competenza incredibilmente vasta che possiedi, non solo nel tuo campo, dove dimostri di essere una vera e propria enciclopedia vivente, ma anche in altre aree del sapere, come la filosofia e l’informatica, la climatologia e la politica, la storia e la religione: è così sorprendentemente appagante rendersi conto di come ti sia sufficiente un accenno su una questione per scoprire immediatamente che non solo l’hai colta al volo, nella sua interezza di senso, ma addirittura che puoi dire la tua, dando immediatamente un valore aggiunto.

Vorrei anche parlare della tua umiltà, che è allo stesso stratosferico livello e che stupisce subito chiunque: quando ti ho invitato a far parte del comitato organizzativo del convegno di Venezia, le date ipotizzate non erano compatibili con i tuoi impegni e hai provato, di tua iniziativa, a metterti da parte, per evitare di creare problemi all’organizzazione; ovviamente, ti ho esplicitamente chiarito che, nel caso tu non fossi stato disponibile, avremmo semplicemente spostato tutto quanto, perché il primo convegno europeo sull’Intelligent Design della storia senza la tua presenza non avrebbe avuto senso.

E infatti il tuo contributo al convegno “Cosmo, Vita, Intelligenza, Informazione” è stato fondamentale, ben al di là dell’eccezionale discorso da te pronunciato: senza la tua credibilità, difficilmente l’adesione all’iniziativa sarebbe stata del livello che ha raggiunto in termini di qualità e quantità, iniziativa che, secondo diversi esperti, ha stabilito un prima e un dopo. Tra le tante cose, grazie anche per questo, Günter.

Che dire dell’evento inaugurale del CIID, tenutosi a Torino il 16 giugno 2022? Anche in quel caso eri tra coloro che ci hanno aiutato e supportato, dandoci credibilità e sostegno, oltre alla tua consueta eccezionale esposizione e a passare dei meravigliosi momenti di svago, insieme anche a John.

Ora, dopo aver ascoltato la tua voce per ore mentre controllavo i sottotitoli e aver saputo cosa è successo lunedì in Austria, beh… È molto semplice: non riesco ad accettarlo.

Non sono l’unico: mi hanno confermato di provare la stessa cosa anche Rick, Mauro, Massimo, Aaron, Simone, Ferdinando, Monica, Andrea, Francesco, Otangelo, Veronica, Pierluigi, Casey, John, Ewa, David, Alistair, Anna, Roberto, David, Steinar, Knut, Marco, Fazale, Jonathan, Bruce, per menzionarne solo alcuni.

Posso solo provare a immaginare come si sentano la tua dolce Luise e i tuoi splendidi bimbi, che ho avuto il privilegio di conoscere proprio a Venezia e ai quali vanno tutto il mio affetto e le mie preghiere di sostegno e conforto perché, più di ogni altro, sono loro a essere consapevoli di quanto speciale tu sia.

Ci siamo chiesti se pubblicare o meno il tuo discorso, ma sapevamo che farlo avrebbe sicuramente rappresentato la tua volontà: riservare a pochi intimi quanto avevi preparato affinché fosse condiviso con tutti sarebbe stata una mancanza di rispetto per te e per il tuo lavoro, nonché per tutti quelli che ti stimano, ti sono amici o ti vogliono bene.

Senza il tuo fondamentale contributo continuo sarà veramente dura: credo che il detto “siamo tutti utili ma nessuno è indispensabile” non si applichi al tuo caso.

Dobbiamo però resistere alla tentazione di abbatterci. No, tu non lo faresti.

Inoltre, possiamo contare sulla tua enorme mole di contributo all’Intelligent Design e alla scienza che già abbiamo – e che forse dobbiamo ancora scoprire del tutto: oltre ai tuoi studi scientifici già pubblicati e quelli in corso di pubblicazione e ai tuoi tantissimi articoli su Evolution News, anche solo ponderando bene il valore e l’utilità delle tue “sfide” scientifiche al neodarwinismo (la “sfida delle coppie di specie” e la “sfida dell’albero che crolla”), c’è veramente da sbizzarrirsi nell’approfondire e nell’applicare.

Prima di concludere, consentimi di fare un’altra cosa speciale che non ho mai fatto nel contesto del CIID, ovvero citare una scrittura biblica:

«Se un uomo muore, può tornare in vita?

Aspetterò per tutti i giorni del mio lavoro forzato,

finché non arrivi sollievo per me.

Tu chiamerai, e io ti risponderò.

Desidererai ardentemente l’opera delle tue mani.»

(Giobbe 14:14, 15)

Parlerei ancora tanto di te ma non voglio esagerare: hai sicuramente già capito benissimo tutto quanto, con te bastano sempre poche parole, ce lo siamo già detti, non è vero?

Ciao Günter, ti voglio bene.

Convegno europeo sull’ID, 5° discorso: “Sfide scientifiche al neodarwinismo” – Dr. Günter Bechly

(Carlo Alberto Cossano)

Mostra di più

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Pulsante per tornare all'inizio